
Questa bambola di legno ha un design unico, talmente esclusivo che alcuni estimatori la ritengono fuori dal mondo kokeshi. Infatti, non ha subito nessun lavoro tramite il tornio, attrezzo principe per la creazione di kokeshi. Però è bella ed ha un suo fascino di tempi antichi. È realizzata in legno di ginkgo biloba. Gran parte della corteccia non è stata rimossa per simulare che la bambola sia avvolta dallo scialle kakumaki. “Kakumaki” è anche il nome con cui sono conosciute queste bambole di legno.
Il kakumaki, indumento femminile derivato da una grande coperta a quattro angoli, è uno scialle pesante usato nella regione del Tohoku e in Hokkaido nelle fredde giornate dell’inverno. Viene steso sulle spalle quando si esce di casa per una commissione in modo da ripararsi dal freddo vento e dalla neve.
L’autore di questo squisito kokeshi è l’artigiano dilettante Fujio Sato. Fortunatamente sul web ho trovato alcune informazioni su questo anomalo autore.
“Fujio Sato è nato nella città di Ishinomaki nella prefettura di Miyagi. Per molti anni fu insegnante alla scuola media di Ichinoseki, prefettura di Iwate. L’albero di gingko cresce nella maggior parte dei cortili delle scuole di Iwate, e lui per le sue bambole ha usufruito delle potature che venivano fatte agli alberi di gingko, durante le vacanze di marzo, per dare respiro alle finestre delle scuole locali. Raccolto i ceppi di rami, i più idonei venivano trasformati nelle sue bellissime bambole. Realizzò ogni bambola con particolare cura e attenzione e impiegò molto tempo per ciascuna di esse. Le sue creazioni venivano vendute con successo nei negozi di souvenir di Ichinoseki, ma dopo aver smesso di lavorare non riuscì a trovare un altro produttore di bambole che continuasse a creare queste straordinarie bambole. Sato san smise di realizzare bambole nel 1988.”
Fonte: Omamori – Amuleti giapponesi: scialle Kakumaki – omamorifromjapan.blogspot.com
Dalle notizie biografiche di Fujio Sato possiamo ipotizzare che egli ha preso ispirazione nel creare le sue deliziose bambole dalle ragazze che scorrazzavano allegre nelle aule della scuola ove egli insegnava. Indossavano abiti tradizionali dalle decorazioni colorate, come monpe e chan-chanko, che Fujio san ha trasportato con precisione sulle sue creature.
I “monpe” sono un tipo di pantalone giapponese caratterizzato da una vestibilità ampia e comoda, originariamente indossato dai contadini in quanto consentiva libertà di movimento durante il lavoro fisico.
Il “chan-chanko” è uno smanicato imbottito indossato principalmente dai bambini, poiché l’assenza di maniche rende i loro movimenti più agevoli.
In Giappone è usanza regalare un chan-chanko rosso per il 60° compleanno, simboleggia il tornare a essere bambini.
Per le calzature ho una ipotesi che cerco di esporre. All’inizio pensavo che fossero degli stivaletti di gomma ma poi mi sono imbattuto in un paio di piccoli “Scarponi da neve di paglia per bambole o per ornamenti per alberi”. Li vedete qui esposti al fianco della bambola “Kakumaki”. La descrizione del venditore diceva questo: “In Giappone le persone indossavano queste scarpe di paglia nelle zone innevate, venivano indossate con delle racchette da neve.”
Ho fatto delle ricerche con l’aiuto dell’amico Keiichi dal Giappone ed ho scoperto un mondo rurale inaspettato.
Il nome delle scarpe è Waragutsu 藁靴 e sono fatte di paglia. Le scarpe o stivali isolanti di paglia differiscono per fabbricazione e forma a seconda della regione in cui vengono realizzate. Vengono usati per camminare sulla neve, anche con l’aiuto di racchette. Con queste premesse si può ipotizzare che la modella che ha ispirato il nostro maestro di scuola indossasse scarpe di paglia nel tragitto tra casa e scuola, per poi, nella tradizione giapponese, togliersele prima di entrare in aula.
Artigiano: Fujio Sato
Oscar